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Hanno
Scritto

Nel corso degli anni, ho avuto la fortuna di incontrare professionisti del mondo dell'arte che hanno speso per me e la mia produzione parole di stima, che ho il piacere di condividere qui.

"Davanti a una tela di Claudio Elli si ha la consapevolezza di compiere un viaggio nel piacere estetico, fatto di emozioni e rimandi al dato concreto della vita. Una storia di equilibri che si rompono e si creano in costante crescendo, a seconda di come noi ci predisponiamo alla relazione interiore.

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La materia, lavorata e riordinata, cerca di sfuggire verso il piano dell’osservatore, generando un’energia che continua a rinnovarsi. Nell’istante di massima fruibilità, l’osservatore raggiunge il più alto livello di empatia con l’opera. Come essere davanti a uno specchio: le figure ricompongono semplicemente le emozioni e le sensazioni di chi le guarda."

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Sabrina Arosio

"Il dipingere polimaterico di Claudio Elli si presenta come eredità delle ricerche dei grandi maestri dell’Informale. Elli elabora e contamina oggetti ready-made, colori, scritture e segni, fondendo l’insegnamento della corrente storica con un’elaborazione personale e attuale.

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Il suo racconto diventa un istante della reminiscenza, dove la parola scritta smarrisce il senso per narrare, con una calligrafia autonoma e individuale, altre storie. Nei suoi dipinti, Elli riunisce in un collage colmo di emozioni accadimenti del passato, del presente e attimi già trascorsi del futuro. Segni grafici, tracce, colori e forme sono gli indici di una memoria che pratica con l’emotività di un linguaggio tipico della nostra modernità."

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Matteo Galbiati

"Claudio Elli si è buttato nell’esperienza del colore, il rosso della poesia lorchiana, che rafforza il suo senso di appartenenza ad un’arte moderna che lo accoglie definitivamente. Ne scaturisce un lirismo geometrico, costituito da un’armonia di rapporti tra piani e macchie di colore.

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Una felicità che gli deriva dall’aver saputo andare oltre, in un percorso che giunge a un oggi vitale e prorompente, che gli arreca nuova forza e nuovo ardore."

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Franco Rizzi, 2005

"Claudio Elli è un artista serio, motivato, che accanto all’aspetto ludico dell’operazione estetica unisce uno spirito scientifico di ricerca. La sua opera consiste nello smontaggio mentale di figure oggettive, ricostruite attraverso figurazioni geometriche che si contaminano fino al dissolvimento, in un mondo materico fatto di elementi in disfacimento.

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La scrittura, privata del suo valore semantico, viene recuperata come elemento arcaico di comunicazione e diventa elemento estetico, in dialogo con segni, colori e forme.

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La sovrapposizione di sfumature, cancellazioni, diluizioni cromatiche dà vita a una continua ricerca di finezze: accostamenti sottili di grigi, bianchi e neri da cui affiora un’atmosfera debolmente colorata. Improvvise sequenze di rettangoli intensamente colorati accendono il dipinto con una pulsazione vitale, su un fondo arcaico sbiadito dal tempo.

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Da questi muri, il cui ritmo è creato dal non-ritmo, emergono scritte capovolte: un ultimo messaggio, un filo di speranza nel futuro che Claudio Elli ci vuole trasmettere."

Silvano Battistotti

I quadri di Claudio Elli rappresentano la libertà emotiva di un esclusivo viaggio dove pochi possono godere.

 

Un viaggio in cui l’artista si esprime con tecniche miste, celando i sentimenti dell’animo e costringendo l’osservatore a ricercare impossibili soluzioni nella profondità di contenuti pittorici di chiara origine materica.

 

Forse il segreto dell’artista sta proprio in questa abilità di provocare domande e nel non voler dare risposte agli “strani perché”.

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Franco Rizzi, 2001

L’incontro delle forme, sempre ridotte all’essenziale, con le materie più disparate per dare volume alle superfici e con il colore a rendere viva la composizione, sono gli elementi che rendono personale il suo modo d’esprimersi.

 

C’è poesia in ogni gioco dei colori, nell’intenso vibrare delle superfici, dove le sfumature si intrecciano con le diverse tonalità, dove sono i contrasti a suggerire, in quel lasciare intravedere e nascondere, in quel porgere all’occhio e alla percezione, senza mai dire in modo definitivo, perché è l’emozione a guidare.

Giulio Dotto

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